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Come Creare Sottotitoli di Video con Linux

Vi siete mai chiesti guardando un film come funzionano i sottotitoli? Come vengono creati? e soprattutto se con un sistema Linux sia possibili realizzarli?

Ebbene la risposta a quest’ultima domanda è sì, ed è un processo molto semplice. Nella seguente guida viene mostrato il percorso minimo e più semplice di questo processo.

Bisogna identificare due fasi: la prima comprende la realizzazione vera e propria dei sottotitoli, impostando tempi e durate, la seconda invece comprendere il processo di inserimento sottotitoli e scelta delle posizioni, colori e font.

Per realizzare il tutto abbiamo bisogno di due software facilmente reperibili nei repository delle varie distribuzioni:
subtitleeditor
avidemux

Per installare tali software su Ubuntu 12.04 si possono utilizzare i seguenti comandi su di un terminale:

sudo add-apt-repository ppa:nilarimogard/webupd8
sudo apt-get update
sudo apt-get install subtitleeditor
sudo apt-get install avidemux
Invece se si sta utilizzando la distribuzione Sabayon X bisogna aprire un terminale e con privilegi di amministratore utilizzare i seguenti comandi:

equo install subtitleeditor
equo install avidemux
Una volta installato il parco software necessario si può procedere con la realizzazione dei nostri sottotitoli. Per prima cosa apriamo subtitleeditor:

Aperto il programma dobbiamo importare il video al fine di avere un riscontro oggettivo tra i tempi del sottotitolo e la posizione temporale del filmato. Per importarlo basterà andare nella voce Video e selezionare Apri. Una volta caricato il video bisogna creare una nuova tabella per i sottotitoli con la combinazione dei tasti CTRL+N.

Ora per inserire righe nella tabella (ogni riga corrisponde ad uno “screen” del sottotitolo) basta andare nella voce Modifica e selezionare Inserit after. Ora possiamo iniziare a creare i nostri sottotitoli stando ben attenti alla posizione temporale all’interno del video.

Come è possibile notare dall’immagine sopra l’importanza dei tempi di start/end del sottotitolo è estrema e va curata nel dettaglio.. Sotto la colonna Text possiamo inserire il testo dei nostri sottotitoli. Una volta terminato il video è possibile salvarlo andando nella voce File e selezionando salva come.

L’esportazione è importane (per il seguito della guida) che avvenga in formato SubRip (srt) con una codifica UTF-8.

A questo punto è importante inserire il sottotitolo appena creato nel video interessato. Per comodità possiamo utilizzare avidemux. Apriamo il software e dalla voce File > Apri selezioniamo il filmato interessato. Nella colonna di sinistra andiamo ad impostare il formato in AVI e il video in MPEG4 (Xvid):

A questo punto notiamo che possiamo selezionare il pulsante Filtri nella colonna di sinistra sotto la voce Video. Selezioniamolo e a sua volta selezioniamo la voce sottotitoli > subtitler. In questo modo ora è possibile scegliere il file srt precedentemente creato e caricarlo sul video scegliendone il colore, il font e la posizione.

Fatto questo non ci resta che esportare il video nel formato desiderato. Questo processo unirà in maniera permanente i sottotitoli al video.

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Come Cambiare Indirizzo MAC della Scheda Wireless

A volte per qualche motivo potrebbe capitarvi di dover cambiare indirizzo MAC della scheda wireless. Vediamo come fare:

Per prima cosa apriamo il nostro terminale e diamo il comando ifconfig (per alcune distribuzione necessita dei privilegi di amministrazione):

primax@TuX-5742G:~$ ifconfig
eth0 Link encap:Ethernet HWaddr 88:ae:1d:99:29:74
UP BROADCAST MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisioni:0 txqueuelen:1000
Byte RX:0 (0.0 B) Byte TX:0 (0.0 B)
Interrupt:16

eth1 Link encap:Ethernet HWaddr 18:f4:6a:0c:88:73
indirizzo inet6: fe80::1af4:6aff:fe0c:8873/64 Scope:Link
UP BROADCAST MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisioni:0 txqueuelen:1000
Byte RX:0 (0.0 B) Byte TX:0 (0.0 B)
Interrupt:17

lo Link encap:Loopback locale
indirizzo inet:127.0.0.1 Maschera:255.0.0.0
indirizzo inet6: ::1/128 Scope:Host
UP LOOPBACK RUNNING MTU:16436 Metric:1
RX packets:2411 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:2411 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisioni:0 txqueuelen:0
Byte RX:118270 (118.2 KB) Byte TX:118270 (118.2 KB)

vmnet1 Link encap:Ethernet HWaddr 00:50:56:c0:00:01
indirizzo inet:192.168.139.1 Bcast:192.168.139.255 Maschera:255.255.255.0
indirizzo inet6: fe80::250:56ff:fec0:1/64 Scope:Link
UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:36 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisioni:0 txqueuelen:1000
Byte RX:0 (0.0 B) Byte TX:0 (0.0 B)

vmnet8 Link encap:Ethernet HWaddr 00:50:56:c0:00:08
indirizzo inet:172.16.130.1 Bcast:172.16.130.255 Maschera:255.255.255.0
indirizzo inet6: fe80::250:56ff:fec0:8/64 Scope:Link
UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:0 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:37 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisioni:0 txqueuelen:1000
Byte RX:0 (0.0 B) Byte TX:0 (0.0 B)

wlan0 Link encap:Ethernet HWaddr 00:c0:ca:4a:79:a8
indirizzo inet:192.168.1.69 Bcast:192.168.1.255 Maschera:255.255.255.0
indirizzo inet6: fe80::2c0:caff:fe4a:79a8/64 Scope:Link
UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1
RX packets:44693 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0
TX packets:6220 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0
collisioni:0 txqueuelen:1000
Byte RX:8483549 (8.4 MB) Byte TX:1310830 (1.3 MB)
Io userò la scheda wlan0, voi cambierete per la vostra.

Andiamo ora a disattivare la scheda wireless:

sudo ifconfig wlan0 down
Ora possiamo cambiare l’indirizzo MAC con il seguente comando:

sudo ifconfig wlan0 hw ether 00:00:00:00:00:00
Dove ovviamente al posto degli zeri andrà il codice desiderato.

In seguito basterà riattivare la scheda wireless:

sudo ifconfig wlan0 up
In questo modo avremo attiva la rete con il codice MAC impostato da noi.

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Come Gestire Tor da Bash

Ultimamente ho rivisitato una vecchia guida in cui parlavo di comandare TOR con uno script in Bash, facendo in modo ad esempio di fare una richiesta ad un sito, cambiare identità con TOR e rifare un’altra richiesta allo stesso sito, facendo quindi 2 richieste con 2 diversi indirizzi IP.

Bene tutto questo è possibile in modo molto semplice. Innanzitutto abbiamo bisogno di TOR; per averlo su ubuntu:

sudo apt-get install tor
per Gentoo:

sudo emerge -av tor
per altre distro i comandi saranno simili cambierà solo il gestore di pacchetti.

Bene una volta installato occorre configurarlo. La configurazione di default normalmente va quasi bene, eccetto per una cosa: dovete essere sicuri di avere nel vostro /etc/tor/torrc questa riga:

ControlPort 9051
Senza nessun “#” davanti.
Bene ora potete restartarlo con un
sudo /etc/init.d/tor restart
Una volta fatto ciò possiamo andare avanti con il nostro script.
Ve lo mostro subito:
#!/bin/bash

i=1
oldip=””

while [ true ]; do
echo “$i) —————————-”
let i=$i+1
echo “Cambiando ip…”
echo -e “AUTHENTICATE \nsignal NEWNYM” | nc localhost 9051 1>/dev/null &
echo “Attendo 6 secondi”
sleep 6
echo “Invio le richieste http”
torify wget -nv “http://shadowyviper.altervista.org/ip.php” -O /tmp/t 2>/dev/null
echo “1…ok”
torify wget -nv “http://google.it” -O /tmp/s 2>/dev/null # MODIFICARE google.it con il LINK ALLA PAGINA DA VISITARE
echo “2…ok”
ip=$(cat /tmp/t && echo “”)

if [ “$oldip” != “$ip” ]; then
oldip=$ip
echo $ip
fi

rm /tmp/t
rm /tmp/s
done
E’ molto “verboso”, quindi dovreste capire, ma le cose interessanti sono quelle che dicono a TOR di cambiare identità e quindi percorso tra i relay:

echo -e “AUTHENTICATE \nsignal NEWNYM” | nc localhost 9051 1>/dev/null &
Infatti il protocollo di TOR chiede un “AUTHENTICATE ” per l’autenticazione senza password (NOTARE LO SPAZIO PRIMA DEL \n) e poi un “signal NEWNYM” per cambiare identità. Il tutto va rediretto in pipe a netcat che lo manda alla porta 9051, che è appunto quella per comandare TOR di default.

Sono molto curiose anche le righe che iniziano con “torify”: questo è un programma che si installa di default insieme a tor ed è davvero molto utile. Permette di eseguire qualsiasi comando facendo passare tutto il traffico rete dal e al proxy TOR, quindi in questo caso “chiediamo” due pagine web (una per l’ip e l’altra il link vero e proprio) tramite TOR.

Davvero carino, da provare

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Come Realizzare una Fioriera

Per ottenere un utile struttura esagonale in legno, da utilizzare come comoda fioriera o aiuola da disporre nel vostro giardino, vi suggerisco di seguire con attenzione, le semplici e pratiche istruzioni tecniche qui elencate basate su questa guida pubblicata su Greeninpeople.com.

Cosa serve per completare questa guida:
– Tavole di legno;
– fresa conica;
– carta abrasiva;
– matita;
– squadre;
– martello;
– sega manuale;
– viti;
– listelli in legno;
– scalpello.

Per iniziare, devi prendere delle tavole di legno, di abete o pino, per iniziare a fare le fiancate e la cornice della tua fioriera fai da te. Quindi prosegui il lavoro, creando degli incavi inclinati, a cica 60 gradi, di 18/ 20 mm di larghezza, e di una profondità di 32/ 35 mm circa, su entrambi i vari lati esterni.

Dopo di ciò, devi incastrare con una certa precisone e cura, le varie tavole di legno tra loro. A questo punto, taglia tutte le tavole in legno necessarie, per fare la cornice della tua fioriera, che deve avere un angolazione interna di circa 120 gradi, ed un angolazione esterna di circa 60 gradi.

Poi per fare le pareti portanti della fioriera esagonale, a circa 80/90 mm da ogni estremo delle varie tavole, realizza delle coppie di incastri angolati a 60 gradi e di dimensioni 20* 30 mm, segnadoli con l’aiuto di una matita e di un righello. Dopodichè, effettua i tagli con una sega manuale, e infine liscia il tutto con della carta abrasiva. Nel frattempo, smussa i vari bordi di tutte le tavole con una fresa conica, e rifinisci di nuovo con la carta vetrata a grana sottile.

Per completare, assembla tutti i pezzi, così da formare la tua fioriera esagonale. Per far ciò, iniziando dal bordo inferiore della fiancata, procedi man mano ad incastratre tutte le tavole tra loro, poi dopo aver fissato dei listelli di circa 35*30 mm di sezione, stabilizza la cornice della tua fioriera. Per far ciò, devi prima disporre e tenere ben ferme, le tavole in legno della cornice sopra la struttura esagonale, precedentemente realizzata, e infine avvitarle, con una certa precisione, ai listelli di legno, che fungono da supporti sottostanti.

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Come Aggiornare Ubuntu da Terminale

Oggi siamo ritornati qui per voi a stilare un’altra guida dedicata al mondo Linux è soprattutto, in questo caso, al mondo di Ubuntu, Kubuntu, LinuxMint e derivate.

Questa guida prende vita dopo aver letto una richiesta d’aiuto recentemente sulla nostra pagina di FB e dopo alcune richieste in privato.

Però direi che sarebbe meglio lasciare le chiacchiere di troppo e andiamo a vedere cosa dobbiamo fare.

Va subito detto che questo tipo di lavoro ha due modi per essere eseguito, ma in entrambi i casi si utilizzano sempre 2 semplici comandi.

Quindi, come primissima cosa avviamo il nostro Terminale e andiamo a dargli in pasto questo primo comando:

sudo apt-get update
Una volta confermata la pass di root e atteso il completamento del lavoro, andiamo a dare in pasto al nostro Terminale questo comando:

sudo apt-get upgrade
In questo modo abbiamo completato il nostro aggiornamento direttamente dal Terminale, della nostra cara distro.

Va detto che lo stesso lavoro si può fare utilizzando una solo riga di comando, infatti vi basterà concatenare i comandi in questo modo:

sudo apt-get update && sudo apt-get upgrade
Così facendo, una volta che avrete confermata la pass di root, ecco che il sistema fa tutto da solo senza dover intervenire altre volte.

Potrebbe succedere che in fase di lavoro il processo si fermi per chiedere conferma con => Y (yes) oppure S (sì) => se installare oppure aggiornare un determinato pacchetto.

Un’altra piccola nota prima di chiudere è la seguente: ricordatevi che alcuni aggiornamenti saranno efficaci solo dopo il riavvio del sistema o del server X, per esempio gli aggiornamenti dell’ambiente grafico, driver, kernel ed altri hanno bisogno di un riavvio del sistema.